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mercoledì 30 novembre 2016

Non mi do per vinto e vi parlo d'amore e... algoritmi. Alessio Tropeano racconta il suo romanzo d'esordio

Alessio Tropeano

di Alessio Tropeano


La copertina di "Finché Parkinson non ci separi", di Alessio Tropeano







  
Buonasera, dottor Tropeano.
Le dico subito che il suo libro “Finché Parkinson non ci separi”, 2016, Albatros Edizioni, mi ha sorpreso: mi aspettavo che trattasse estesamente della malattia di Parkinson, ma ho trovato un romanzo amoroso a tinte gialle, al quale il Parkinson fa da sfondo. Era precisamente questa la sua idea, o è venuto fuori così in corso d’opera? Può delinearne brevemente la trama?

  Salve dottoressa, io non sono un neurologo e nemmeno un medico. Non ho, perciò, le competenze necessarie per trattare in modo rigoroso un tema così specifico. Lei ha ragione quando colloca il mio libro nel genere letterario della narrativa e dunque effettivamente il mio libro è un romanzo che parla di amore, speranza, apparenti tradimenti, esaltazione della bellezza femminile. Dunque nessuna pretesa di fare una lectio magistralis sul Parkinson.
Le idee, come lei sicuramente concorderà, mutano ed evolvono. Questo è capitato anche mentre scrivevo ma, nello specifico, solo entro certi limiti.
Io narro di fatti , dove il protagonista insieme agli altri personaggi vive momenti di vita quotidiana.
Parlo del disorientamento di uomini e donne , di amore, e soprattutto di speranza. Accanto al protagonista, decisamente figura forte e determinata, anche se un po' tormentato, e alla sua ricchezza interiore, ruotano personaggi con la loro personalità talmente viva che sembrano reali. In particolare le figure femminili di cui ho esaltato la bellezza, la naturale eleganza e la loro intelligenza. Non a caso proprio  una donna rappresenta la ragione di speranza del protagonista.  E qui mi fermo per non creare l’effetto “spoiler”.

  Dalla prefazione si evince che il libro è parzialmente autobiografico. Il fatto che la malattia sia appena accennata, corrisponde alla sua esigenza di ignorarla e superarla?

  Il libro non è una autobiografia e mi dispiace per coloro che immaginavano il mio come un romanzo rosa costruito su pettegolezzi. Oltre ad essere ingiusto e ingiustificato sarebbe stato una caduta di stile e in ogni caso qualcosa che non mi appartiene. Ovviamente questa precisazione non è rivolta a lei , persona colta e raffinata. Una malattia non può essere ignorata e lei lo sa bene. Superarla, una fortuna. Conviverci una necessità.

  Se ho ben capito, il suo disturbo risale a pochi anni orsono. Ci può accennare qualcosa su come sia insorto e quali problematiche abbia comportato?

  La malattia mi è stata diagnosticata nel 2008. Avevo difficoltà a muovere il mouse nella mia attività lavorativa. Sono laureato in Informatica ed esperto di business intelligence.
La conseguenza che maggiormente mi ha toccato è stata la successiva separazione.

  Aveva già in mente il nucleo di questo romanzo prima di ammalarsi o lo ha concepito successivamente?

  Il romanzo è stato scritto e pubblicato nell'anno in corso. Può darsi che inconsciamente fosse già in una fase embrionale, ma sinceramente penso che il tutto sia una conseguenza della malattia.

  Attraverso questo libro si propone di lanciare un messaggio?

  Certamente. Come il protagonista non si rassegna, né si dà per vinto e soprattutto non smette di sperare confidando nella ricerca scientifica affinché si trovi un rimedio definitivo ai mali dell’uomo, così pure si adopera per ricostruire un rapporto che sembra irrimediabilmente compromesso.
Dunque un messaggio di speranza, un invito a lottare, a coinvolgere e a farsi coinvolgere. Nel bivio tra la strada che porta alla disperazione e quella che porta alla speranza, scegliere quest’ultima.

  È al suo romanzo d’esordio. Ha altri progetti?

  Questo è il mio primo romanzo.
Si ho altri progetti. A lei li posso svelare, anche in virtù della sua simpatia.
Ho scritto un altro romanzo che è stato valutato positivamente dalla commissione esaminatrice della casa editrice e per la qual cosa sto valutando la proposta editoriale. In più molto probabilmente sarà pubblicato un lavoro relativo ad un mio studio sugli algoritmi complessi nell’ambito della Teoria dell’informazione con particolare attenzione alla costruzione di grafi di broadcast. Dunque qualcosa che riguarda la mia formazione scientifica.
Ho scritto, infine, soggetto e sceneggiatura per un cortometraggio, ma mi creda su questo al momento non posso dirle altro.

La ringrazio della sua disponibilità e le auguro tanta fortuna nella vita artistica e privata.

Grazie a lei dottoressa, è stato un piacere.

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